ultimo aggiornamento : martedì 25 gennaio 2022Dal 2035 stop alla vendita di vetture con motori termici: l'elettrico è già l'unico futuro dell'automotive
È solo di qualche giorno fa la notizia che dal 2035 cesserà in modo definitivo la produzione e la vendita di auto nuove con motore termico, dando così l'ufficiale benvenuto alla nuova era full electric dell'industria dell'auto.
Infatti è già da diverso tempo che si vociferava di uno stop definitivo della vendita e, di conseguenza, della produzione di auto con motori a scoppio.
Questo stop definitivo previsto per il 2035 è stato lungamente preannunciato negli anni, con le norme anti-inquinamento sempre più severe, le restrizioni alla circolazione di auto diesel e benzina sempre più stringenti, oltre che a un netto cambio di produzione delle case automobilistiche che, da ormai diversi anni hanno puntato tutto sulla produzione di vetture elettriche e ibride, ad esempio abbandonando completamente la produzione di veicoli diesel.
Andiamo però a vedere più nel dettaglio questa nuova decisione da parte dell'Unione Europea che ha tanto spaventato gran parte degli automobilisti e non solo.
Dal 2035 in mondo dell'auto si muoverà solo in elettrico
Se nel corso degli anni tutti gli automobilisti si sono abituati all'idea che l'era dei motori a combustione stava pian piano giungendo al termine, solo pochi giorni fa è arrivata anche la conferma ufficiale da parte dell'Europa che decreta ufficialmente la fine dei motori a scoppio.
Infatti la Commissione Europea, nel già esistente Fit For 55, il pacchetto di piani europei volti alla salvaguardia del clima e dell'ambiente, ha aggiunto nella lista lo stop definitivo alla vendita di auto diesel e benzina per il 2035.
Questa aggiunta è mirata a massimizzare le politiche dell'UE finalizzate al contrasto dei cambiamenti climatici e della riduzione delle emissioni di un minimo del 55% entro il 2030.
L'annuncio dello stop definitivo già da adesso è volto a scoraggiare gli automobilisti ad acquistare veicoli con motori endotermici nell'immediato presente, privilegiando l'acquisto di veicoli totalmente elettrici o, perlomeno ibridi.
Inoltre, sempre per limitare la compra vendita di veicolo con motori tradizionali, l'UE ha anche annunciato che dal 2023, quindi nell'immediato futuro, aumenteranno tutte le tasse sui carburanti, con un conseguente aumento del prezzo.
Non solo diesel e benzina sotto il mirino dell'UE, ma anche GPL, metano e ibrido
Il piano della Commissione Europea per dare un taglio netto alle emissione e incrementare la lotta al cambiamento climatico, colpisce non solo le vetture con alimentazione diesel e benzina, bensì anche quelle vetture dotate di alimentazioni a GPL, metano ma anche ibride.
Infatti i piani europei vanno a colpire tutti i carburanti fossili usati nel mondo dei trasporti, compresi anche quelli sopracitati.
Infatti si parte dalle scadenze che prevedono, ed impongono le case automobilistiche a produrre veicoli con emissione che dovranno essere ridotte di circa il 55% entro il 2030, per poi arrivare al 2035, anno nel quale le case dovranno produrre solo veicoli che riescano ad abbattere le emissione del 100%. Ciò significa che entro il 2030 le vetture dovranno avere una classe di emissione molto più elevata, si prevede infatti un'Euro 7, fino ad arrivare al 2035, in cui tutte le auto non dovranno inquinare nulla, quindi è facile intuire che questo potrà essere permesso solo con veicoli full-electric.
Tasse sui carburanti maggiorate dal 2023
Come già annunciato nei paragrafi precedenti, oltre allo stop alla vendita di auto con motori endotermici dal 2035, l'UE ha preannunciato che dal 2023 ci saranno dei sostanziali cambiamenti nel prezzo dei combustibili fossili.
Infatti a partire dal 2023 i prezzi di carburanti come diesel e benzina saranno ancora più tassati, raggiungendo cifre record, soprattutto in paesi come l'Italia in cui i prezzi dei combustibili fossili sono già a livelli decisamente sopra la media.
Questo procedimento di tassazione avverrà in modo graduale a partire dal 2023, con la tassazione a livello minimo della benzina che passerà dal 0,359 odierno al 0,385 centesimi per ogni litro. Spostandoci al diesel invece, il carburante più diffuso nel nostro paese, la tassazione minima sarà più marcata, passando dai 0,33 centesimi al litro di oggi, ai 0,419.
Effetto proporzionale dell'aumento della tassazione dei carburanti fossili è invece la diminuzione delle tasse relative all'elettricità, che andranno dal prezzo odierno di 1 euro per Megawatt/ora, a 0,58 centesimi.
L'aumento delle tasse sui carburanti, e la diminuzione del costo della corrente sono effetti tangibili per scoraggiare i compratori ad acquistare vetture con motori termici, incentivandoli invece a comprare vetture elettriche.
Il futuro è elettrico, ma le infrastrutture saranno all'altezza?
Lo switch definitivo da combustibili fossili a un mondo dell'auto total electric non riguarda solo convincere gli automobilisti ad acquistare veicoli elettrici, bensì consiste anche e soprattutto nel potenziare quelle che sono le infrastrutture a sostegno della mobilità elettrica.
Infatti un mondo della mobilità in elettrico potrà essere permesso e garantito solo ed esclusivamente da uno sviluppo a 360 gradi, e su tutto il territorio nazionale, di una rete di ricarica e rifornimento all'altezza.
Proprio per questo motivo, l'Unione Europea ha chiesto ai diversi stati membri di potenziare la propria rete di postazioni di ricarica presenti sul territorio nazionale, in modo tale da poter soddisfare la richiesta in base alle vendite di vetture elettriche.
La richiesta di potenziare l'infrastruttura della mobilità elettrica prevede di installare colonnine di rifornimento ad intervalli regolari sulle autostrade, oltre che in modo capillare da Nord a Sud.
Si prevede infatti un massimo di 60 km di intervallo per ogni colonnina di elettrico e 150 km per le vetture ad idrogeno, nuovo carburante che sta vedendo un notevole sviluppo.